DESCRIZIONE
La denominazione del Territorio Riviera dei Cedri è data dalla presenza di quel particolare agrume che è il cedro (Citrus medica, L) che caratterizza sia la parte costiera di questo territorio che i rilievi montani che fanno da cornice. Il territorio comprende gran parte della costa dell’Alto Tirreno Cosentino, partendo a nord dal comune di Praia a Mare, antico borgo marinaro incastrato fra due fiumi, il Noce e il Lao, fino ad arrivare ad Amantea nella parte più a sud, citata addirittura nell’Odissea di Omero per le sue scogliere, che ancora oggi la contraddistinguono. La particolarità di molti comuni costieri dell’area è quella di risalire dal mare verso le zone collinari più interne, tanto da apparire all’occhio di chi guarda, come montagne immerse nell’acqua. D’altronde in questi luoghi il paesaggio si mostra in una prospettiva particolarmente suggestiva per la presenza di isolotti e speroni di roccia, disseminati in mezzo al mar Tirreno, lungo tutto il litorale. Questo vasto tratto di costa si distingue, inoltre per le sue spiagge e i fondali frastagliati, che costituiscono l’habitat ideale di molte specie marine, pesci, banchi di gorgonie e stelle marine
DA VISITARE:
L’elenco delle bellezze naturalistiche e dei beni culturali è veramente ampio e comprende il mare con le sue spiagge, la montagna con le sue alture, edifici storici e anche antiche tradizioni religiose, quale quella legata al culto di San Francesco di Paola, con il suo imponente santuario retto, nella cittadina a lui consacrata. Si potrebbe tracciare un ideale percorso turistico, partendo a nord, da Praia a Mare, dove si può visitare la spettacolare isola di Dino, il cui nome, secondo alcuni studiosi, derivi dall’etimo greco “dine” ovvero vortice, tempesta e il cui tratto di mare circostante pare sia stato interessato, nei secoli passati, da battaglie e assalti pirateschi. In realtà si tratta di un isolotto disabitato e pieno di grotte sottomarine, fra cui le più visitate sono: la Grotta Azzurra, così chiamata per i riflessi che la luce crea nell’acqua e la Grotta del Leone, dove, invece, una roccia sommersa crea l’effetto di un leone.
Proseguendo lungo la costa, s’incontrano diversi luoghi interessanti: il borgo di San Nicola Arcella, con il suo caratteristico Arco Magno di origine naturale, che racchiude in se una piccola spiaggia; Scalea, centro molto antico arroccato su una collina, le cui origini pare siano risalenti al Paleolitico; Diamante, abbellita da Murales realizzati da artisti provenienti da tutto il mondo, con la sua isoletta, antistante la frazione di Cirella, conosciuta anche per le sue antiche rovine, risalenti al XVI-XVIII sec. d. C..
Lasciata la costa e addentrandosi verso l’entroterra si possono ammirare gli insediamenti preistorici (Grotta del Romito) di Papasidero nella vallata del fiume Lao; il fiume dell’Argentino che scorre lungo le montagne dell’Orsomarso, dove si trova la cima più alta del comprensorio, il Monte Pellegrino, con i suoi 1987 m. d’altezza, da cui nasce il fiume Abatemarco; il monte Ciagola fra i comuni di Aieta e Papasidero con una vista che si estende dal Golfo di Policastro, in Basilicata fino a Capo Vaticano nella provincia di Vibo Valentia; il Monte La Mula (1935 s.l.m), nel comune di Grisolia, dalla cui cima si possono ammirare entrambi i mari, il Tirreno e lo Jonio.
Storia e cultura
I borghi e i paesi della Riviera dei Cedri rappresentano ancora oggi la testimonianza di molte civiltà che invasero la zona nei secoli passati, fin dall’era paleolitica, come attestano le presenze preistoriche a Papasidero, con la ben nota Grotta del Romito, oppure le grotte marine di Torre Talao a Scalea e la Grotta della Madonna a Praia a Mare. In epoca successiva, il periodo medievale ha lasciato, in diversi comuni costieri la tipica struttura urbanistica di centri abitati arroccati e cinte murarie a protezione dei residenti. Tra le varie popolazioni insediatesi nel corso dei secoli e che hanno influenzato la zona, un esempio da ricordare fra tutti è la fondazione da parte della comunità valdese, in fuga dal Piemonte, della cittadina di Guardia Piemontese, nel XIII sec.d.C.. Molte tracce delle tradizioni, introdotte dalle varie dominazioni succedutesi in questi luoghi, sono oggi conservate nei musei archeologici o nei musei delle tradizioni contadine e rurali, creati in molti comuni dell’area, quali: Tortora, Praia a Mare, Papasidero, Scalea, Aieta, Marcellinara, Verbicaro, Maierà e Cetraro.