Descrizione:
L’area comprende la zona che da Catanzaro, il capoluogo regionale, sale verso l’altopiano silano. Il territorio racchiude un immenso patrimonio naturalistico che partendo dalla costa giunge fino al monte Gariglione nel comune di Taverna, dove in località Monaco, nei pressi di Villaggio Mancuso, si trova il Centro Visita “Antonio Garcea”, oasi naturalistica del Parco Nazionale della Sila. Il territorio della fascia presilana in gran parte è compreso nella Riserva Naturale delle Valli Cupe, istituita nel 2016 con legge regionale, che offre agli occhi del visitatore uno scenario spettacolare, dove le foreste di conifere, le faggete e i castagneti vegetano sulle rive dei molti fiumi e torrenti che nella loro corsa verso il mare vengono spezzati dal dislivello geomorfologico creando delle suggestive cascate. La morfologia dei luoghi è quella tipica silana, con rocce granitiche che in alcune zone affiorano di un colore rosa, ma il clima, grazie ai corsi d’acqua che solcano i rilievi e i pendii delle montagne, da origine a vegetazioni di diverse specie, dall’area dell’ulivo, tipica di zone collinari fino a quella del faggio, presente nelle aree montuose.
Da Visitare
Non solo la natura ma anche i segni dell’antico passato hanno molto arricchito questo territorio. La Riserva delle Valli Cupe ha degli itinerari naturalistici ricchi di una vegetazione molto variegata, dove le foreste tipiche delle aree montane, conifere e faggi prevalentemente, si alternano a quelle delle aree collinari o addirittura marine. Da non perdere a Cerva la visita al Gigante Buono e al Gigante Malandrino, castagni cinquecentenari, il primo così chiamato perché in periodi di carestia nutrì i contadini della zona, che ovviamente non potendo coltivare il grano a queste altezze, ricavavano la farina dalle castagne; mentre il secondo a dispetto della sua enorme mole ha sempre dato una produzione irrisoria di castagne. Ma l’intera area della riserva è interessante anche per i molti torrenti e fiumi che creano delle cascate naturali, quali la cascata dell’Inferno con un salto di 27 metri stretta in una profonda gola; la cascata della Rupe alta 57 metri, la più alta del torrente Campanaro; la cascata del Campanaro alta 22 metri che ricade su delle rocce coperte da felci e dalla rarissima alga rossa. Tante altre piccole cascatelle si originano lungo il fiume Crocchio, costretto fra grandi rocce granitiche.
La rete museale è molto diffusa con un’offerta molto variegata, solo per citarne alcuni: il Museo dell’Olio di oliva e della Civiltà contadina di Zagarise; il museo del Corpo Forestale dello Stato-Ufficio territoriale per la biodiversità, le Foreste della Sila a Taverna; il Museo Civico di Taverna dove sono conservati alcuni dei dipinti del famosissimo Mattia Preti; il CEA – Centro di Esperienze Ambientali – delle Valli Cupe nella riserva naturale omonima a Sersale; il Museo della civiltà agrosilvopastorale delle arti e delle tradizioni di Albi.
Un visita merita anche il capoluogo regionale Catanzaro per il suo Parco della Biodiversità Mediterranea, un’area verde che si estende per 60 ettari nel cuore della città, scrigno di una significativa biodiversità vegetale e faunistica; al cui interno è possibile ammirare anche le sculture di Mimmo Paladino, ed assistere ai diversi eventi e manifestazioni legate all’arte moderna, soprattutto in occasione dell’annuale AltRove Festival, che regala alla città una serie di murales ed installazioni di arte contemporanea.
Il Parco è anche sede del museo storico militare (MUSMI) che custodisce diverse collezioni di armi, uniformi militari e altri cimeli storici che risalgono a un periodo compreso tra l’epoca napoleonica e la seconda guerra mondiale.
[google_maps id=”11349″]
Sport e natura
La natura permette di poter praticare tanti sport all’aria aperta, ma soprattutto escursioni e trekking seguendo i vari percorsi tracciati nella zona della Riserva delle Valli Cupe. Di grande interesse, per qualsiasi età, sono sicuramente i parchi avventura tra cui uno dei più attrezzati si trova nel comune di Zagarise(CZ), nella Sila piccola e precisamente in località Tirivolo; qui un’area completamente impervia è stata trasformata in una delle attrazioni più visitate, un parco a tema chiamato “Orme nel Parco”, fruibile da visitatori di qualunque età, con un’offerta di attività varia ed entusiasmante. Una visita merita anche il canyon delle Valli Cupe, nella riserva naturale regionale, sito naturalistico della pre-Sila catanzarese, meta costante di escursionisti
Storia e cultura
La storia è veramente millenaria; dalle poche tracce risalenti ai periodi preistorici, Peleolitico e Neolitico, a quelle romane ben evidenti, si evince che questo territorio fosse sull’importantissima strada romana che da Capua portava a Reggio Calabria, costruita nel 132 a.C.
La maggiore influenza fu, però senza dubbio, quella bizantina; fra le varie storie che si raccontano, sull’origine del nome della città capoluogo, una riporta ai due condottieri, Cattaro e Zaro, che nel 804 fondarono la città, l’altra, invece, al termine bizantino Katantza’rion , il cui significato sarebbe “posto sotto il rilievo o terrazzo”, legato quindi all’aspetto morfologico della città.
Altra importante dominazione, che influenzò la cultura dell’area, fu quella dei normanni di Roberto il Guiscardo, intorno al 1059. Nel 1500, assunse grande importanza la produzione ed il commercio della seta, in tutta l’area di Catanzaro, tanto che Carlo V , nel 1519, riconobbe il Consolato dell’Arte della Seta.
Nell’area presilana non ci si può dimenticare del periodo borbonico-garibaldino; Soveria Mannelli fu, infatti, teatro di uno scontro fra le truppe dell’esercito spagnolo e dell’eroe dei due mondi. La stessa Soveria divenne, però, famosa per un episodio verificatosi qualche anno prima, conosciuto storicamente come i “Vespri Soveritani” del 22 marzo 1806, che vide una sollevazione popolare contro l’occupazione francese.